domenica 24 febbraio 2013

Matite indelebili e copiative il dramma di ogni elezione.

Il dramma di ogni elezione in Italia è: la matita è cancellabile?
Ci si interroga perché si vota ancora come 60 anni fa con una matita copiativa e non con la biro come in altri paesi. La matita copiativa è una matita particolare che si usava prima della biro, e della penna a sfera ,per firmare atti ufficiali e importanti contratti, in quanto è difficilmente cancellabile (quasi indelebile) lasciandone il segno. Infatti è cancellabile del tutto solo per abrasione e quindi facilmente notabile. Il suo uso risale al 1946 dal Referendum tra Repubblica e Monarchia, da allora non si è cambiato (testo unico n° 26 del 5 febbraio 1948 e successivi) senza subire modifiche dal dopoguerra ad oggi sull’utilizzo della matita copiativa. Gli elettori possono solo votare con le matite copiative fornite dal Presidente di Seggio, pena la nullità della scheda qualora si usasse un altro mezzo per tracciare il simbolo. Gli elettori che non le riconsegnano al presidente di seggio insieme alla scheda incorrono in una sanzione pecuniaria da 103 euro a 309, ivi i membri del seggio sono responsabili della riconsegna. Le matite copiative sono consegnate insieme al materiale elettorale e sono proprietà dello Stato, tanto da essere marchiate sul fusto con la scritta Ministero dell’Interno – Servizio Elettorale, al contrario delle schede elettorali NESSUNO ha il compito di verificare se la matita è realmente copiativa o se potesse essere cancellata con una gomma. In alcune elezioni passati alcuni seggi si sono riscontrate gravi anomalie di matite cancellabili, con l’intervento delle autorità. Verificatene sempre la NON cancellabilità e ivi se necessario ricorrete ad una gomma, anche d’innanzi al Presidente di Seggio, visto che non vi è esplicito divieto. In particolare si consiglia di inumidire la punta al fine di favorire il migliore risultato tra la grafite e le sostanze coloranti incluse, ma chiaramente questa presenta una pratica non prettamente igenica se fatta con la saliva. (Una sentenza del Consiglio di Stato del 26 ottobre 1987, la numero 660, ha definito alcune norme a proposito dei casi di nullità del voto, e a proposito dell’uso della matita ha affermato che ”È valido il voto espresso con matita umettata”,)
matita copiativa grillino foto voto di amedeo sollazzo
La foto Bufala del M5S ad opera di Amedeo Sollazzo. Dopo una serie di commenti ha eliminato la foto dal Profilo fb. Subito dopo apparsa e criticata da decine e decine di gruppi e utenti della rete. Palesemente si tratta di un falso dalla disposizione dei Simboli sulla scheda e dal colore della Matita fotografata.Ivi non rischia da tre a sei mesi di reclusione e una multa da 300 a 1000 euro.

Le polemiche balzano sui social network e sul web a bizzeffe, e tra la foto che ritrae una scrutatrice rivolta dall’altro lavo all’atto di imbucare la scheda di Berlusconi appare una foto, molto probabilmente taroccata, di un militante o presunto tale di M5S (Movimento Cinque Stelle) che pubblica sul noto social network facebook la foto del suo voto sulle due schede. In particolare la foto scatena decine e decine di proteste e condivisioni, oltre ad apprezzamenti. La foto sembra essere in realtà una bufala e quindi NON vi è alcun reato per aver fotografato il voto espresso sulla scheda elettorale: si nota infatti che la matita utilizzata NON corrisponde a quelle del Ministero dell’Interno dal coloro violaceo. Ricordiamo che lo standard delle matite solitamente è un colore avorio tendente all’arancione e su ogni matita vige la scritta del Ministero dell’Interno – Servizio Elettorale. Inoltre la disposizione dei simboli non appare quella ufficiale delle schede. Palesemente si tratta di un falso e Amodeo Sollazzo (presunto militante di M5S) non rischia nessuna multa da 300 a 1000 euro e nemmeno la reclusione da 3 mesi a 6.
Intanto sul web stanno comparendo decine e decine di foto, o presunte tali, su foto scattate dai grillini nelle urne per testimoniare e pubblicizzare il loro voto al M5S.
In alcuni casi non sappiamo più distinguere quali siano quelle vere e i falsi, visto che in molte regioni le disposizioni dei simboli variano per fattori organizzativi delle liste. Inoltre non riusciamo ad avere la certezza sul colore delle matite, ma indubbiamente dovrebbero essere standard di colore avorio tendente all’arancione (colore naturale del legno quasi) e su ogni matita vige la scritta del Ministero dell’Interno – Servizio Elettorale.
Sul web appaiono numerosissime discussioni di militanti che hanno votato con la penna e ivi reso invalidante la loro scheda: ciò accade sui giovanissimi per la prima volta al voto.
Le regole per un perfetto voto sono:
- Chiarirsi bene le idee
- Sbarrare il Simbolo senza sovrapporre le schede (pena annullamento del voto in quanto potrebbe rimarcare la scheda sottostante)
- Non esprimere preferenze per Camera e Senato, ma sbarrare solo il simbolo.
- Non usare altro materiale (penne, pennarelli e biro) se non la matita copiativa consegnatovi dal Presidente di Seggio. Nel dubbio che sia copiativa potete inumidire la Punta all’atto del tracciamento del simbolo, e se volete (non vi è espresso divieto) provare a cancellare con una gomma e verificare ivi che sia copiativa e indelebile)
- Ripiegare la scheda su se stessa
- Restituire la matita
- Imbucarle nelle urne giuste
Ricordiamo inoltre agli elettori di non sovrapporre le schede, in quanto potrebbe rimarcare sotto il segno della matita e ivi rendere nulla la scheda. E’ espressamente vietato fotografare il voto.

Concetto Barone

apparso sul web:
“ELETTORE GRILLINO SI DA LA ZAPPA SUI PIEDI. SCATTA FOTO DENTRO IL SEGGIO E LA PUBBLICA SU FACEBOOK
Si chiama Amedeo Sollazzo, e ha da poco eliminato l’immagine pubblicata su Facebook, resosi verosimilmente conto della porcheria commessa, che è soprattutto un reato. Il soggetto in questione rischia infatti dai tre ai sei mesi di reclusione e una multa da 300 a 1000 euro. Questa sarebbe la rivoluzione democratica di Grillo?”

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