giovedì 7 marzo 2013

Bisogna proprio essere scemi

Già, proprio bisogna essere scemi per non capire cosa succede a Giarre in prossimità delle elezioni. Si fa di tutto per snaturare, rompere e disperdere le energie e le forze per osteggiare il sistema di cattiva gestione della città che da anni si perpetua. Bisogna essere proprio scemi a non capirlo. Così mi va di esprimere il mio forte rammarico nell'osservare che ancora una volta la matita nella cabina elettorale essere artefice di forti errori. Qualcuno mi ha fortemente inculcato che "dividi et impera" è il metodo di chi vuole vincere, e ciò con arguta casualità viene predisposto in questa situazione preelettorale. Ho per mesi assistito ad un forte senso di criticità, di protesta e di buoni propositi per cambiare la situazione di stallo in cui questa città versa da anni. Come molti,  ho atteso queste elezioni politiche come il giorno del cambiamento, della rivalsa e della vittoria di un sistema di gestione meritocratico e trasversale per il bene della città. Immaginare che l'onestà sia una normalità, una moda è qualcosa che ho innato in me, prima che il megafono di Casaleggio la esportasse sui media.
L'arrivo di Lombardo che promette
il non ridimensionamento
dell'ospedale
E' svanito dunque quel perbenismo nato dalla forza de La Rete delle Associazioni che si riunisce e sedendo a cerchio si impegna per discutere i problemi della città e proporre soluzioni? E' evaporato il senso civico delle associazioni di Giarre e degli attivisti? La forte criticità contrapposta all'indifferenza di una gestione del territorio è forse stata confusa alla campagna elettorale affrettata? Sono proprio scemi quelli che sino a pochi mesi fa riuscivano a sedersi ad un tavolo, facendo a meno di tessere e orientamenti, e provavano a ragionare impegrandosi per il bene del territorio e la tutela di diritti universali come quello alla salute? Dimenticata la lotta a tutela dell'ospedale, dimenticata la lotta sui rifiuti, dimenticato il caso Finocchiaro-Fidelbo? Dimenticato tutto, anche la cenere che oggi re-invade le nostre strade e sentiamo un disco rotto in sottofondo che a screzi intona "emergenza". Bisogna proprio essere scemi per dimenticare gli esosi costi della Tarsu, la cattiva gestione delle risorse finanziarie e la non gestione delle opere pubbliche. Il madornale errore del project-financing sul multipiano di Piazza Jolanda, l'assurda concessione di oltre 40 anni alla Giarre Parcheggi e il fiato sul collo degli automobilisti schiavi delle strisce blu.

Ci si dimentica perfino delle opere incompiute, di chi la causate e di come ad oggi non si vuole prendere una svolta, e forse nemmeno si ricordano le buche per le strade di Giarre, problema comune a molte realtà municipali d'Italia, ma per la quale Giarre ad oggi non ha trovato soluzioni, se non con piccolissime varianti. Ci si dimentica tutto dall'affissione selvaggia, alle caditoie e al decoro urbano. Ci si dimentica perfino la morte delle attività produttive e commerciali e di come per fare cassa si corre ad alienare terreni per creare altri palazzinari e si rende l'area artigianale il fulcro della speculazione. L'emergenza sicurezza e legalità viene accantonato, l'associazionismo relegato e accantonato ad ogni minimo accenno. Lo scandolo delle Poste Private riconducibili a familiari di dipendenti comunali vicino agli amministratori e il caso della falsificazione di documenti.
Già, bisogna proprio essere scemi e non amare a fondo questa città se facessimo di tutto per consegnarla allo stronzo di turno che trama alle nostre spalle.


Concetto Barone

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