Il governatore attacca il governo: "Ricorreremo per invalidare le sedute del Consiglio dei ministri". Nel mirino anche Anas, Ferrovie e Cipe: "Che fine hanno fatto i fondi stanziati?"
22/12/2010
PALERMO - Ha abbandonato Berlusconi poco più di una settimana fa, quando il suo Mpa ha votato la sfiducia al premier, ma Raffaele Lombardo, leader del movimento autonomista e presidente della Regione siciliana, ha aspettato il clima natalizio per sferrare il suo attacco a Palazzo Chigi, minacciando di mettere in mora il Consiglio dei ministri se insisterà a non invitarlo durante le riunioni in cui si discutono provvedimenti che riguardano la Sicilia: "È scritto nel nostro Statuto - dice ai giornalisti, arrivati a palazzo d'Orleans per il tradizionale scambio d'auguri -. Se il governo non ne prende atto, ricorreremo per invalidare le sedute del Cdm".
E non è l'unica minaccia: in mattinata, poco dopo la cerimonia di consegna di tre medaglie d'oro al valor civile, mentre qualcuno stava ancora tentando di ripulire il portone del palazzo dalle uova lanciate dagli studenti, il governatore aveva annunciato altre vendette: "Mi rivolgerò al tribunale civile per chiedere che fine hanno fatto i 4 miliardi del Fas 2000-2006 che Anas e Ferrovie avrebbero dovuto spendere in Sicilia. Dicono che io tengo nel cassetto i fondi strutturali, pur sapendo che quest'anno non porteremo in disimpegno neanche un euro; ma intanto ci dicano dove sono finiti i fondi per strade e linee ferrate".
Ma l'elenco delle guerre prossime venture non finisce qui: Lombardo prende di mira anche il Cipe del suo ex alleato Gianfranco Miccichè: "Hanno stanziato oltre 20 miliardi per opere pubbliche, tutte al Nord, con qualche briciola per il Centro. A noi non è stato dato un euro. Impugneremo le delibere del Comitato, apriremo un contenzioso; poi si vedrà". E se proprio bisogna parlare di Federalismo, "ridiscutiamo la distribuzione del Fondo per la giustizia: la Sicilia vi contribuisce enormemente con le somme che derivano dalle confische e ha il diritto di pretendere di più rispetto alle altre regioni".
Infine, Lombardo parla degli assetti della politica: trova serena e produttiva la sua alleanza con i democratici e lancia la proposta di andare alle amministrative con la stessa coalizione che regge il suo governo: Mpa, Udc, Fli, Api e Pd. Poi spiega che l'esperienza romana del terzo polo è esportabile a livello locale: "I segnali che arrivano stamane da Roma vanno in questo senso". In Sicilia, par di capire dalle sue parole, la nascente coalizione centrista è pronta ad accogliere organicamente il Pd quando si voterà per comunali e provinciali.
E non è l'unica minaccia: in mattinata, poco dopo la cerimonia di consegna di tre medaglie d'oro al valor civile, mentre qualcuno stava ancora tentando di ripulire il portone del palazzo dalle uova lanciate dagli studenti, il governatore aveva annunciato altre vendette: "Mi rivolgerò al tribunale civile per chiedere che fine hanno fatto i 4 miliardi del Fas 2000-2006 che Anas e Ferrovie avrebbero dovuto spendere in Sicilia. Dicono che io tengo nel cassetto i fondi strutturali, pur sapendo che quest'anno non porteremo in disimpegno neanche un euro; ma intanto ci dicano dove sono finiti i fondi per strade e linee ferrate".
Ma l'elenco delle guerre prossime venture non finisce qui: Lombardo prende di mira anche il Cipe del suo ex alleato Gianfranco Miccichè: "Hanno stanziato oltre 20 miliardi per opere pubbliche, tutte al Nord, con qualche briciola per il Centro. A noi non è stato dato un euro. Impugneremo le delibere del Comitato, apriremo un contenzioso; poi si vedrà". E se proprio bisogna parlare di Federalismo, "ridiscutiamo la distribuzione del Fondo per la giustizia: la Sicilia vi contribuisce enormemente con le somme che derivano dalle confische e ha il diritto di pretendere di più rispetto alle altre regioni".
Infine, Lombardo parla degli assetti della politica: trova serena e produttiva la sua alleanza con i democratici e lancia la proposta di andare alle amministrative con la stessa coalizione che regge il suo governo: Mpa, Udc, Fli, Api e Pd. Poi spiega che l'esperienza romana del terzo polo è esportabile a livello locale: "I segnali che arrivano stamane da Roma vanno in questo senso". In Sicilia, par di capire dalle sue parole, la nascente coalizione centrista è pronta ad accogliere organicamente il Pd quando si voterà per comunali e provinciali.
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