Lunghissimi gli anni trascorsi ad
assistere al tira e molla dei due ecomostri a ridosso di Marina di
Cottone, zona balneare ai confini di una Riserva Naturale
abbandonata dalla Provincia di Catania e di un mare che per anni
ha ricevuto l'onoreficenza della Bandiera Blu. Tutto appare
normale di fronte a tonnellate di amianto e di eternit vario
sgretolato ed abbandonato. Numerose le segnalazioni partite dai
blog e dal web, numerosi gli interventi del circolo PRC "E.
Berlinguer" di Fiumefreddo e i servizi delle emittenti locali.
Altrettanti gli interventi di esperti e della magistratura ad oggi
che in quasi 20 anni non sono ancora riusciti a completare la
bonifica dell'area Ex Siace. Di questi giorni è la notizia che
inizierà il secondo step di lavori per la bonifica della Siace.
Stanziati e appaltati 640 mila euro di lavori all'impresa ISEA,
aggiudicatasi i lavori con un ribasso del 32,373 %. La durata dei lavori
sarà di 90 giorni (giugno 2013), entro i quali dovranno
essere ultimati per non alterare la stagione balneare. Questa dovrebbe essere l'ultima fase della messa in
sicurezza dell'area per evitare il rischio amianto. Il circolo territoriale di Rifondazione Comunista ha
monitorato la questione mettendo in dubbio gli esiti dello
smaltimento dell'eternit negli anni e la possibilità che molte
sostanze dell'ex cartiera Siace siano state persino smaltite in
modo non opportuno.
Rifondazione Comunista che chiede giustizia |
Accanto sorge la ex Keyes
Italiana, dismessa da circa 10 anni per spostare la produzione di
contenitori porta uova all'estero. La chiusura dell'azienda ha
lasciato un enorme vuoto occupazionale nel territorio, le quali
conseguenze si possono ancora oggi vedere. L'intera costruzione ed i
terreni attigui sono in uno stato di abbandono assoluto e con il
medesimo allarme amianto. Pochi mesi fa è stata nuovamente posta
sotto sequestro dal procuratore di Catania Salvi e dalla Gdf di
Riposto. In questi giorni da un nuovo sopralluogo si prende atto
che necessitano i lavori di bonifica dell'area iniziando appunto
dalla messa in sicurezza della stessa, stivando quantomeno le
decine di tonnellate di eternit frantumato. Il curatore
fallimentare, Salvatore Zappalà, in assenza di risorse
economiche pare verrà aiutato da un intervento economico del comune
di Fiumefreddo di Sicilia, che in passato ed ancora oggi valuta la
ghiotta possibilità di acquistare l'area. Nonostante il comune non
abbia la disponibilità economica in questo momento, il sindaco
dott. Marco Maria Salvatore
Alosi garantisce
che troveranno una soluzione per ripristinare e mettere in
sicurezza l'area. "Il
curatore fallimentare, naturalmente, non avendo la possibilità
chiede al comune di intervenire. Noi siamo molto limitati con
il patto di stabilità, però nei limiti delle nostre
possibilità con un pagamento magari dilazionato nel tempo
intendiamo effettuare e mettere in sicurezza tutto quello che
è il litorale del comune di Fiumefreddo".
La questione Siace e Keyes Ecomostri a convenienza |
Strano che nonostante il
sequestro dell'area, il palese pericolo per la salute e le
innumerevoli segnalazioni, quest'anno sia stata la medesima
amministrazione ad autorizzare diverse aree di parcheggio privato
nelle aree attigue per la durata della stagione balneare.
Analogamente, in concomitanza con la Provincia di Catania, sono
state disposte le strisce blu "per migliorare la viabilità in
seguito a gravi pericoli per la sicurezza e la viabialità".
Strisce blu anch'esse a poche decine di metri dai due ecomostri, e
per lo più illegittime nelle modalità di attuazione e nel
complesso delle stesse, come segnalato da Rifondazione Comunista e
dal consigliere Provinciale Antonio Tomarchio.
Viene da ridere al solo pensare
che quest'area nonostante vessi in una situazione ampiamente
discussa e visibilmente di grosso impatto ambientale, risulta
essere a convenienza una bomba ecologia o una risorsa
ambientalistica e balneare.
Concetto Barone
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