venerdì 1 marzo 2013

Keyes e Siace ancora ecomostri

Lunghissimi gli anni trascorsi ad assistere al tira e molla dei due ecomostri a ridosso di Marina di Cottone, zona balneare ai confini di una Riserva Naturale abbandonata dalla Provincia di Catania e di un mare che per anni ha ricevuto l'onoreficenza della Bandiera Blu. Tutto appare normale di fronte a tonnellate di amianto e di eternit vario sgretolato ed abbandonato. Numerose le segnalazioni partite dai blog e dal web, numerosi gli interventi del circolo PRC "E. Berlinguer" di Fiumefreddo e i servizi delle emittenti locali. Altrettanti gli interventi di esperti e della magistratura ad oggi che in quasi 20 anni non sono ancora riusciti a completare la bonifica dell'area Ex Siace. Di questi giorni è la notizia che inizierà il secondo step di lavori per la bonifica della Siace. Stanziati e appaltati 640 mila euro di lavori all'impresa ISEA, aggiudicatasi i lavori con un ribasso del 32,373 %. La durata dei lavori sarà di 90 giorni (giugno 2013), entro i quali dovranno essere ultimati per non alterare la stagione balneare. Questa dovrebbe essere l'ultima fase della messa in sicurezza dell'area per evitare il rischio amianto. Il circolo territoriale di Rifondazione Comunista ha monitorato la questione mettendo in dubbio gli esiti dello smaltimento dell'eternit negli anni e la possibilità che molte sostanze dell'ex cartiera Siace siano state persino smaltite in modo non opportuno.


Rifondazione Comunista che
 chiede giustizia
Accanto sorge la  ex Keyes Italiana, dismessa da circa 10 anni per spostare la produzione di contenitori porta uova all'estero. La chiusura dell'azienda ha lasciato un enorme vuoto occupazionale nel territorio, le quali conseguenze si possono ancora oggi vedere. L'intera costruzione ed i terreni attigui sono in uno stato di abbandono assoluto e con il medesimo allarme amianto. Pochi mesi fa è stata nuovamente posta sotto sequestro dal procuratore di Catania Salvi e dalla Gdf di Riposto. In questi giorni da un nuovo sopralluogo si prende atto che necessitano i lavori di bonifica dell'area iniziando appunto dalla messa in sicurezza della stessa, stivando quantomeno le decine di tonnellate di eternit frantumato. Il curatore fallimentare, Salvatore Zappalà, in assenza di risorse economiche pare verrà aiutato da un intervento economico del comune di Fiumefreddo di Sicilia, che in passato ed ancora oggi valuta la ghiotta possibilità di acquistare l'area. Nonostante il comune non abbia la disponibilità economica in questo momento, il sindaco dott. Marco Maria Salvatore Alosi garantisce che troveranno una soluzione per ripristinare e mettere in sicurezza l'area. "Il curatore fallimentare, naturalmente, non avendo la possibilità chiede al comune di intervenire. Noi siamo molto limitati con il patto di stabilità, però nei limiti delle nostre possibilità con un pagamento magari dilazionato nel tempo intendiamo effettuare e mettere in sicurezza tutto quello che è il litorale del comune di Fiumefreddo".


La questione Siace e Keyes Ecomostri
a convenienza
Strano che nonostante il sequestro dell'area, il palese pericolo per la salute e le innumerevoli segnalazioni, quest'anno sia stata la medesima amministrazione ad autorizzare diverse aree di parcheggio privato nelle aree attigue per la durata della stagione balneare. Analogamente, in concomitanza con la Provincia di Catania, sono state disposte le strisce blu "per migliorare la viabilità in seguito a gravi pericoli per la sicurezza e la viabialità". Strisce blu anch'esse a poche decine di metri dai due ecomostri, e per lo più illegittime nelle modalità di attuazione e nel complesso delle stesse, come segnalato da Rifondazione Comunista e dal consigliere Provinciale Antonio Tomarchio.
Viene da ridere al solo pensare che quest'area nonostante vessi in una situazione ampiamente discussa e visibilmente di grosso impatto ambientale, risulta essere a convenienza una bomba ecologia o una risorsa ambientalistica e balneare.

Concetto Barone

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